Fave dei Morti

È consuetudine preparare queste piccole paste dolci per il 2 novembre, giorno della commemorazione dei Defunti. L'uso delle fave nei riti dei morti affonda le sue radici nel mondo classico e sembra spiegabile con il colore del fiore, che è bianco maculato di nero. Il nero, simbolo del mistero, è molto raro tra i vegetali. Le macchie, inoltre, sembra che siano disposte a forma di "tau" greca, la prima lettera di "tanatos", che significa morte. Soprattutto le fave nere
erano considerate offerte funebri, poiché si riteneva che in esse si racchiudessero le anime dei trapassati. Inoltre si riteneva che attraverso il gambo di questa pianta, che non ha nodi, passassero le anime dei morti, che non avevano trovato pace, dall'Ade al mondo degli uomini. Durante le cerimonie funebri, venivano sparse fave sul feretro e gli schiavi se le buttavano alle spalle, lamentando la perdita del padrone. Erano sempre fave quelle che si offrivano alle Parche, a Plutone, a Proserpina. Sembra addirittura che gli Egiziani, oltre a non mangiarle, non le toccassero e che i sacerdoti, come pure quelli di Giove, non osassero nemmeno guardare le piante, tanto le ritenevano immonde.
Di queste antiche usanze rimangono i dolci rituali come quelli che si usano fare a Perugia, delicatissimi pasticcini di pasta di mandorle dalla forma di una grossa fava.

Ingredienti:
- 250 gr di mandorle dolci
- 5 mandorle amare
- 175 gr di farina
- 250 gr di zucchero
- 1 tuorlo
- 2 albumi
- scorza grattugiata di mezzo limone
- 10 gr di burro
- odore di cannella (opzionale)

Procedimento:
Spellate le mandorle dopo averle scottate in acqua bollente, tostatele e tritatele finemente. Impastate (a mano o in impastatrice) le mandorle con gli albumi d’uovo, il burro, lo zucchero e la buccia grattugiata di limone. Formate delle palline che vengono leggermente schiacciate a forma ovale, sistematele in teglie da forno unte e spolverate di farina. Cuocete in forno a 170°C per circa 10/15 minuti.
Il prodotto fresco va conservato ad una temperatura di circa 6°/8° C per 2/3 giorni al massimo.

 

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