Castello del Leone - Castiglione del Lago

La grandiosa costruzione, formata da una cinta muraria poligonale merlata alla guelfa, da quattro torri e dal mastio triangolare, che ha rappresentato per secoli il più importante insediamento militare posto sulle sponde del lago Trasimeno, fu iniziata nel XII secolo sulle rovine di una precedente fortificazione distrutta nel 1091 da Enrico IV di Franconia.

Nel 1249 vi s'insediò una guarnigione militare con un castellano. Nel 1258 gli aretini occuparono Cortona obbligando gran parte della popolazione a fuggire: ben 428 famiglie andarono ad abitare a Castiglione del Lago. Nel 1297 i magistrati perugini decisero di fortificare l'abitato e l'anno successivo deliberarono di costruire una rocca all'interno del castello per difendere con più efficacia gli abitanti.
Nel Trecento vide gli interventi di frate Elia Coppi da Cortona e dell'architetto senese Lorenzo Maitani. Nel 1375, insieme a Piegaro, Panicale e Paciano, fu data in feudo dall'imperatore Carlo IV di Lussemburgo a Guglielmo di Beaufort, nipote di Clemente VI e fratello di Gregorio XI.
La notte di Natale del 1393 la rocca fu attaccata da milizie viscontee comandate dal capitano di ventura Giovanni da Pietramala il quale, dopo aver cacciato tutta la gente, bruciò l'archivio della comunità. Contro di lui si mobilitarono Biordo Michelotti e Ugolino Casali che la riconquistarono in poco tempo. Biordo pretese per la spedizione 14.000 fiorini d'oro ma Perugia, non essendo in grado di farvi fronte, gli diede in compenso il possesso del castello di Montalera insieme con la posta di Panicarola. Nel 1394 gli abitanti ottennero l'esenzione dalle tasse per portare a termine i lavori di costruzione del cassero.
Dopo alterne vicende, Giampaolo Baglioni vi stabilì la propria residenza nel 1503, provvedendo a restaurare e ad ampliare il complesso; i lavori proseguirono anche sotto il figlio Malatesta IV Baglioni e furono ultimati da Ascanio I Della Corgna il quale, poco prima di morire, migliorò i vecchi Statuti che restarono in vigore fino al XVIII secolo. Ascanio I sostituì nel 1554 alcune torri della rocca con bastioni cilindrici provvedendo anche a creare all'interno della cinta muraria una serie di giardini all'italiana. Diomede I, figlio adottivo di Ascanio I, fece del suo palazzo in Castiglione del Lago un vero salotto letterario, chiamato Gli Orti di Mecenate. A Diomede I successe il figlio Ascanio II che chiamò a corte Cesare Caporali con l'incarico di comporre in suo onore alcuni poemetti.
Nel possedimento di Castiglione del Lago subentrò quindi il primogenito Fulvio II, considerato frivolo, inetto e sanguinario; ebbe da Paolo V il titolo di duca nel 1617, ma nel 1643 fu processato e condannato alla pena capitale per omicidio (sentenza mai eseguita).
La rocca, dopo la morte di Fulvio II, passò sotto la giurisdizione della Camera apostolica e nel 1860 al comune di Castiglione del Lago. Riferisce Alberto Grohmann: "Nell'impianto urbano basato su uno schema a scacchiera, con un modulo a base quadrata ripetuto sei volte, si rintraccia chiaramente il numero 3. Il centro abitato, infatti, ha tre piazze, tre strade principali, tre porte, ed anche il mastio della torre ha pianta triangolare".






 

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