Museo della Scuola Chirurgica Preciana - Preci


Attorno al X secolo nell’Abbazia di Sant’Eutizio, come in tutti i maggiori centri benedettini, esisteva una ricchissima biblioteca dove tra i numerosi testi religiosi e scientifici erano presenti trattati di medicina; del resto la stessa regola benedettina prevedeva che i monaci si prodigassero nella cura degli infermi (nel capitolo 36 della Regola, infatti, si cita espressamente: “Dei malati bisogna avere cura prima di tutto e al di sopra di tutto”). Certamente nella nostra abbazia la pratica della medicina doveva essere discretamente sviluppata, favorita dal fatto che nella zona era presente, come lo è tutt’ora, una grande varietà di piante officinali ed alcune sorgenti di acque curative di eccezionale efficacia. 

La tesi più plausibile per cui la chirurgia fino ad allora praticata in prevalenza dai religiosi passò ad essere esercitata dagli abitanti della vicina Preci e di località circostanti, è da attribuire alle decisioni prese dal concilio Lateranense del 1215. Venne stabilito, infatti, che i
monaci avrebbero dovuto abbandonare i ruoli che si allontanavano troppo dalla figura del religioso, e quindi non avrebbero più dovuto adoperarsi in pratiche strettamente chirurgiche pur potendo continuare la coltivazione e la raccolta di erbe medicinali. Consapevoli che l’arte chirurgica è inscindibile da una norma etica e da un impegno altamente umanitario, i religiosi di Sant’Eutizio istruirono dunque gli abitanti del luogo affinché le genti continuassero a trarre sollievo da queste pratiche. Gli abitanti di Preci, già espertissimi come del resto lo sono ancora oggi, nella mattazione dei suini, appresero nell’abbazia l’arte chirurgica senza troppe difficoltà. Questi medici, chiamati “empirici” perché non avevano frequentato università, nel corso di alcuni decenni, perfezionando in modo sorprendente le tecniche operatorie grazie anche all’ausilio di nuovi strumenti da loro stessi inventati e perfezionati, divennero espertissimi e la loro fama ben presto varcò i confini della nostra penisola. 
I “preciani”, pur essendo in possesso di una buona cultura medica generale, erano specializzati quasi esclusivamente in tre particolari tipi di intervento, quali la rimozione delle cataratte, l’ernia inguinale e la litotomia, ovvero la rimozione dei calcoli vescicali. 
I primi chirurghi diedero origine, nel solo territorio di Preci a circa trenta vere e proprie dinastie di medici. Il secolo XVI fu certamente il periodo d’oro per i chirurghi preciani. La loro presenza era ambita dagli ospedali delle più importanti città italiane e richiestissimi da diverse corti europee. 


Ancora oggi è dunque possibile vedere i ferri della Scuola Chirurgica presso l'Abbazia di Sant'Eutizio e presso la Sede Municipale.
Il Museo storico si trova al primo piano dell’Abbazia di Sant’Eutizio dove sono in mostra le riproduzioni di alcuni strumenti chirurgici dell’epoca, manuali di medicina, un laboratorio alchemico per la preparazione dei medicinali ed infine una piccola farmacia. Le sezioni di questa esposizione sono diverse ed in una sono documentati anche alcuni dei pazienti più illustri dei preciani (Luigi XI di Francia, Elisabetta I Tudor, Eleonora II Gonzaga d'Asburgo, Amorat IV di Costantinopoli). Altre parti del museo invece sono dedicate all'oculistica, all'erniotomia, alla litotomia, alla chirurgia empirica e ad altri reperti.

Apertura:
Il museo è aperto su prenotazione da lunedì a venerdì dalle 8.00 alle 14.00, il martedì e giovedì anche dalle 15.00 alle 18.00. Nei periodi festivi il museo su prenotazione è aperto anche il sabato e la domenica.

Ingresso gratuito. 

Abbazia di Sant'Eutizio e ex Chiesa di Santa Caterina
Piazza G. Marconi - Preci
Tel 0743.93781 segreteria@comune.preci.pg.it
Tel 0743.99659 museo@abbaziasanteutizio.it

 

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