Rocca Flea - Gualdo Tadino

Il suo nome, derivato dal vicino fiume Flebeo, poi chiamato Feo, compare già in documenti del XII secolo. Con il succedersi delle diverse dominazioni imposte alla città, vi si insediarono dapprima le milizie di Federico Barbarossa, poi quelle del papa e, nel 1208, quelle della guelfa Perugia. Danneggiata dai molti conflitti, venne restaurata da Federico II intorno al 1242.

Nel 1350, quando Gualdo Tadino fu nuovamente assoggettata da Perugia, iniziò la costruzione del cassero, sul quale, infatti, insieme all'emblema cittadino, figura il grifo perugino. Nel XVI secolo divenne la residenza dei legati pontifici e gli ambienti interni furono di conseguenza adattati e decorati con affreschi. Notevoli le modifiche che si ebbero a partire dal 1888, quando la Rocca divenne carcere.

Riportata al suo precedente aspetto grazie a recenti restauri e adibita a museo, accoglie oggi nella sala al pian terreno e in due sale al primo piano, nella palazzina Del Monte, reperti archeologici che testimoniano il popolamento di Gualdo Tadino dalla preistoria al Medioevo; nell'atrio e nella stanza al primo piano, è ospitata la sezione ceramica, con opere del XIX e XX secolo; negli ambienti soprastanti la pinacoteca.
Comprende opere provenienti in massima parte dalle chiese della zona, pienamente rappresentative della cultura figurativa di confine fra Umbria e Marche. Di notevole interesse i dipinti del capostipite della scuola locale Matteo da Gualdo e il grande polittico di Niccolò di Liberatore, detto l'Alunno.

La struttura della rocca è composta da due elementi fondamentali di organizzazione geometrica: un nucleo a pianta poligonale, quello della primitiva fortezza, con schemi tipici delle costruzioni a carattere difensivo, e un nucleo più moderno, quello della palazzina Del Monte dall'andamento regolare. I due elementi sono raccordati, verso il centro storico, da una possente muraglia provvista di camminatoi di ronda e, a nord-est, da un ballatoio coperto all'altezza del piano nobile.
L'analisi dell'articolazione morfologica e volumetrica sostiene l'ipotesi che in origine la rocca fosse circoscritta al sistema poligonale della fortezza e forse provvista della muraglia esterna di difesa. Essa comprende tutte le caratteristiche morfologiche e tipologiche di un edificio fortemente vocato a funzioni difensive: una pianta ad articolazione poligonale con torrioni localizzati nell'intersezione angolare dei lati, un alzato volumetrico a forte verticalizzazione e con poche finestre presenti per lo più nei piani più alti, e collegamenti verticali per gran parte esterni e realizzati con strutture in legno.
Il giardino che abbraccia la Rocca Flea è parte integrante e naturale cornice della fortezza. Il parco non è solo un luogo di svago, ma raccoglie in sù una valenza naturalistica di primo piano. Un visitatore attento, potrà notare le diverse specie di piante che decorano gli spazi a ridosso delle mura del fortilizio. Dall'ulivo "cultivar rigalese", alla ginestra dei nostri monti, dalle piccole e profumatissime macchie di santoreggia, alle piante che si ritrovano nei dipinti ospitati nella Pinacoteca: dal nocciolo presente nell'Albero di Jesse; al melograno, visibile nelle mani del bambino nella tavola realizzata da Matteo da Gualdo nel 1462.
Il percorso è un tripudio di profumi che si susseguono, un incontro con la natura in un contesto nobilitato dalle antiche mura della Rocca.

Rocca Flea
Via Della Rocca - 06023 Gualdo Tadino
Tel +39 075.9142445 / +39 075.916078
info@roccaflea.com
www.roccaflea.com




Fonte: roccaflea.com

 

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