Rocca d'Aries - Montone
Lungo la strada da Tiferno a Gubbio sorgono numerosi castelli fortificati, fra i quali la Rocca d'Aries, a 6 km dall'attuale Montone. La tradizione vuole che da questo fortilizio sia partita la famiglia Fortebracci per dare luogo all'edificazione di Montone e del castello.
L'etimologia non è chiara: secondo alcuni il nome deriva dal latino Dares ad indicare Darete, compagno di Enea, per altri Aries-Ariete sta per Montone. In ogni caso, la sua costruzione è molto antica: risalirebbe al periodo bizantino o forse longobardo (VI-VII secolo).
La rocca ha seguito per lungo tempo le vicende di Montone assumendo nei secoli una funzione difensiva e residenziale; dal Cinquecento ha assunto una propria autonomia rispetto alla comunità montonese. Intorno al Mille era feudo dei marchesi di Collevecchio; divenne poi possedimento di Tano d'Azzone Ubaldini e nel 1335 dei figli Francesco, Vanne e Ugolino. Nel 1376 la rocca si ribellò ma venne immediatamente riconquistata da Oddo III Fortebracci, padre del famoso Braccio, e marito di Giacoma Montemelini che ricevette un premio di 500 fiorini da Città di Castello. Perugia inviò un contingente militare e decretò l'esilio dei colpevoli. Nel 1378 i magistrati perugini, che già tenevano nel fortilizio una guarnigione militare, vollero costruirvi una massiccia rocca per rendere sopra un alto colle il luogo inespugnabile. Conoscendo le capacità di Oddo, affidarono a lui la direzione dei lavori attraverso suo cognato Tevere Montemelini; nel 1380 la struttura era terminata.
A forma rettangolare, con torre circolare su un lato, mostra diversi interventi realizzati per adattarla a scopi abitativi, nonostante mantenga ancora intatta la struttura fortificata svettante e massiccia: dovrebbe assumere una funzione polivalente collegata al vicino osservatorio astronomico.